Il Consiglio nazionale dell'Ordine dei
giornalisti ha approvato alla unanimità (con una sola astensione) la proposta
per la riforma dell'ordinamento professionale. Nella riunione del 18 luglio
2023, dopo ampio dibattito sulla ormai indifferibile necessità di ammodernare
le norme che regolano la professione giornalistica ferme a sessanta anni fa, il
Consiglio ha varato in via definitiva un documento con il quale si individuano
i punti principali per una proposta di revisione della legge 69 del 1963. Si
tratta - informa una nota - solo dell'inizio di un percorso in quanto spetterà
al Parlamento assumere, nella sua sovranità, le decisioni di merito. Il
Consiglio nazionale auspica che la Camera dei Deputati e il Senato possano,
quanto prima, porre attenzione alla proposta.
Il documento del Consiglio nazionale ipotizza l'istituzione di una laurea
magistrale in giornalismo per l'accesso alla professione, in alternativa sarà
richiesta una laurea triennale come requisito per poter partecipare a corsi
specialistici controllati e vigilati dall'Ordine. In un eventuale periodo
transitorio potrebbero restare in vigore tutte le modalità di accesso
attualmente operative.
Novità anche per gli aspiranti pubblicisti, ai quali sarà richiesta una laurea
di primo livello (triennale) come requisito per iniziare il biennio di attività
propedeutica per l'iscrizione all'albo; durante tale periodo sarà necessario
seguire un percorso di formazione. (Ansa)