Entrambi siamo servitori dello Stato e obbediamo alle leggi, anche quelle che possono determinare situazioni simili: il nodo della questione non siamo noi magistrati come non lo sono i carabinieri e le altre forze di polizia ma il legislatore”.
Il corso è stato aperto dal Presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, dal Capo di gabinetto della Prefettura Anna Chiti Batelli e dal comandante provinciale di Firenze dei carabinieri, colonnello Antonio Petti, mentre l’organizzazione dell’Arma per la gestione dei rapporti con i giornalisti è stata illustrata dal tenente colonnello Carmine Rosciano. Un sistema che fondamentalmente assicura un flusso continuo di informazioni ai media che, ha detto Amadore Agostini - giornalista e componente del Consiglio direttivo dell’Ast - hanno bisogno di sempre maggiori dettagli, per dare conto in modo preciso e circostanziato ai cittadini di ciò che accade attorno a loro. Un’esigenza alla quale, ha commentato il colonnello Antonio Petti, è giusto rispondere ma nel rispetto della riservatezza delle indagini, violando la quale si potrebbe pregiudicare l’attività investigativa diretta dalla magistratura inquirente.
Il seminario si è poi sviluppato con focus sulle specialità dell’Arma e sulle loro caratteristiche nell’attività dei rapporti con la stampa. Si sono così succeduti gli interventi del colonnello Luigi Bartolozzi e del tenente colonnello Loriana Armellin del Comando Gruppo carabinieri forestale, testimoni e protagonisti del recente passaggio del Corpo forestale dello Stato nei ranghi dell’Arma; del maggiore Lanfranco Disibio, comandante del Nucleo tutela patrimonio culturale, il cui ruolo è particolare in una regione ricca di tesori d’arte come la Toscana; del tenente colonnello Giuseppe Adinolfi, comandante del Gruppo tutela ambientale Di Roma, con la collaborazione dei maggiori Massimo Planera e Giovanni Diglio. Infine l'intervento del maggiore Pasqualina Frisio, comandante del Nucleo antisofisticazione e sanità, altri temi di grande interesse dei cittadini e dei lettori. L’appello ai giornalisti da parte del tenente colonnello Adinolfi a nome del Nucleo tutela ambiente – ma che i colleghi hanno recepito come valido anche per le altre specialità – è stato quello di rivolgersi agli specialisti dell’Arma non solo per avere informazioni su operazioni, emergenze ed inchieste ma anche come “consulenti” sulle specifiche tematiche, in modo da contribuire a mettere in grado i giornalisti di orientarsi al meglio anche nel complesso apparato normativo che regola questi particolari settori.