La Commissione, in attuazione dell'articolo 36 della Costituzione, ha il compito di promuovere l'equità retributiva per i tanti giornalisti precari, soprattutto giovani, che collaborano con giornali, periodici, agenzie di stampa e televisioni, senza le tutele del rapporto di lavoro subordinato. ''Personalmente -ha affermato Martella- sono convinto che per assicurare i necessari standard di qualità all'informazione professionale e per combattere la precarizzazione nelle redazioni occorra riconoscere un equo compenso per le prestazioni giornalistiche, da individuarsi secondo criteri certi e condivisi. Per questo motivo, come del resto avevo annunciato anche nel corso delle dichiarazioni programmatiche alla Camera, sono convinto che la Commissione possa essere uno strumento strategico per questo obiettivo. Confido, pertanto, che la Commissione possa giungere entro tempi ragionevoli a questo risultato, perché la dignità del lavoro giornalistico e la qualità dell'informazione si difendono in concreto anche riconoscendo a tutti i giornalisti un giusto compenso per il proprio lavoro''.
FNSI – Il segretario della Federazione Nazionale della Stampa, Raffaele Lorusso, ha commentato: «Primo passo per ridare centralità al lavoro. L'avvio dei lavori della Commissione per l'equo compenso nel settore giornalistico annunciato dal sottosegretario all'Editoria, Andrea Martella, è un primo passo per rimettere al centro la tutela del lavoro. La necessità di far fronte alle conclamate difficoltà del settore non può far passare in secondo piano l'adozione di norme e strumenti per contrastare il lavoro precario e l'abuso di forme contrattuali improprie. La definizione dell'equo compenso, da questo punto di vista, è soltanto un aspetto del problema. La Fnsi – aggiunge Lorusso – porterà al tavolo convocato dal governo proposte concrete per dare dignità al lavoro di migliaia di giornalisti oggi sfruttati, nella consapevolezza che l'informazione professionale non possa prescindere dalla dignità del lavoro. Per questa ragione è auspicabile che le criticità del settore siano affrontate compiutamente dal governo insieme con le parti sociali per individuare misure di rilancio, senza dimenticare l'emergenza rappresentata dal precariato e dal lavoro senza diritti, che mina alla base la qualità e la credibilità dell'informazione, bene essenziale per la democrazia».
AST – Anche il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana auspicano che non venga sprecata l'occasione per rimettere il lavoro giornalistico al centro del calendario della commissione, con l'impegno categorico di coinvolgere anche il governo nella lotta contro il precariato e ogni forma di sfruttamento, dentro e fuori dalle redazioni.