Elementi indispensabili per aprire una fase dialettica costruttiva, evitando contrapposizioni, per pesare di più con il numero e la partecipazione attiva degli iscritti in tutte le articolazioni del Sindacato dei giornalisti, riaffermando il proprio ruolo e dimostrando con i fatti che ha ancora un senso l’autonomia prevista dagli Statuti delle due organizzazioni. Compito che spetta al nuovo presidente Paolo Serventi Longhi (dal 1996 al 2007 è stato segretario generale della FNSI e poi vicepresidente e componente del consiglio di amministrazione dell’INPGI ) in continuità con Guido Bossa, il quale - esauriti due mandati - ha comunque accettato di essere eletto nell’esecutivo; che vede l’ingresso di Stefano Fabbri, il più votato tra i candidati con 41 preferenze. Un bel riconoscimento quello ricevuto dalla Toscana, che - per creare un clima sereno di confronto aperto ma non conflittuale - con gli interventi dei suoi delegati ha insistito sulla necessità di abbandonare le vecchie logiche correntizie facendo convivere in questa svolta di cambiamento un mix vincente: competenze, esperienze professionali e sindacali e nuove energie, affidandosi anche alla creatività e all’entusiasmo femminile non solo per realizzare una equità di genere che all’interno dell’UNGP sarà ora seguita dalla Commissione Pari Opportunità.
Ho avuto il piacere e l’onore di guidare una delegazione composta - oltre che Stefano Fabbri - da Paolo Pellegrini, Ivo Brocchi e dal Fiduciario Casagit Pino Miglino. Professionalità riconosciute, animate da spirito di servizio. Dividendoci le varie problematiche sul tappeto, abbiamo cercato di essere tra i Gruppi più presenti nel dibattito che si sviluppato dopo la relazione del presidente uscente Bossa, i saluti del Segretario della FNSI Raffaele Lorusso e del presidente Giulietti, della presidente INPGI Marina Macelloni, della presidente del Fondo di Previdenza complementare Alessia Mariani. E all’atteso ed apprezzato intervento del presidente di Casagit Salute Gianfranco Giuliani, che rispondendo anche a precise domande ha fatto un aggiornamento completo delle ultime novità della Cassa Mutua, informando i presenti sull’interpello (dovrebbe essere pronto tra un mese) all’Agenzia delle Entrate riguardante il regime fiscale della contribuzione CASAGIT, per cercare di ottenere la deducibilità anche a partire dal 2024, quando sarà presentata la dichiarazione dei redditi 2023. Un punto centrale questo del dibattito congressuale, insieme alle nuove regole per la professione, alla perequazione delle pensioni basse, al pagamento della Ex Fissa ai numerosi colleghi che non l’hanno ancora interamente riscossa e all’ipotesi sollevata da molti di un’azione giudiziaria sull’applicazione da parte dell’INPS del prelievo forzoso di solidarietà sulle nostre pensioni. Ed a proposito di INPS, ha trovato pressoché unanimi consensi la proposta avanzata da Paolo Pellegrini di creare nelle Associazioni territoriali regionali, a fianco degli altri Servizi, una sorta di “sportello” per fornire agli iscritti tutte le informazioni utili al fine di creare un rapporto diretto con il nostro nuovo Istituto di Previdenza, oggi assai complicato per non dire del tutto mancante.
Da qui e dal venir meno del “collante” dell’INPGI, parte l’impegno del nuovo gruppo dirigente dell’UNGP per compiere un ulteriore passo di effettiva integrazione nella FNSI. Il congresso (definito alla fine da tutti “un buon congresso”) ha dato mandato al presidente Paolo Serventi Longhi di porre con chiarezza e fermezza al Congresso di Riccione la questione della distribuzione della quota di servizio dello 0,30 per cento trattenuta dalle pensioni legata alle modalità di finanziamento dell’Unione e dei Gruppi regionali, oggi in pratica annullato. E pretendere , per poter svolgere un più incisivo ruolo politico-sindacale, il riconoscimento di una partecipazione attiva dell’UNGP nell’elaborazione delle politiche del sindacato che attengono direttamente o indirettamente agli interessi di noi pensionati. Garantendo il nostro coinvolgimento nell’attività formativa, nelle manifestazioni del sindacato, promuovendo il protagonismo e l’unità della categoria nella elaborazione delle piattaforme rivendicative. Per questo la nostra presenza nella Giunta FNSI e nelle Associazioni territoriali va valorizzata. Non per rappresentare il passato, ma per costruire insieme il futuro, coinvolgendo in questa nuova sfida tutti i colleghi prepensionati “giovani” che hanno da poco lasciato le redazioni.
Antonio Lovascio – Presidente Gruppo Toscano Giornalisti Pensionati